Qualità globale
Per qualità globale, intendiamo una caratteristica dei prodotti e dei servizi di qualità offerti dall’agricoltura che tiene conto, nei processi produttivi, anche della necessità di valorizzare, tutelare e promuovere le componenti ambientali, paesaggistiche e culturali specifiche del Bio-distretto delle Lame. In tale strategia si prevede che la qualità debba essere prima di tutto perfettamente identificata da un disciplinare di produzione condiviso tra tutti i soggetti del distretto; questo permetterà di mettere a punto un piano di marketing che sia in grado di presentare ai mercati un paniere di prodotti.

Commercializzazione
La sostenibilità ambientale e sociale dei processi deve essere necessariamente completata da una sostenibilità economica ovvero da una adeguata remunerazione dei prodotti realizzati dalle aziende agricole ubicate nel territorio. Il Bio-distretto è uno strumento per aumentare le opportunità di mercato degli aderenti, promuovendo lo spirito di collaborazione tra i diversi attori, sviluppando una rete di vendita capillare, aumentando la visibilità delle diverse imprese e facilitando l’incontro tra domanda e offerta di prodotti.

Assistenza tecnica
Il Bio-distretto promuove un concetto moderno di agricoltura, basato sull’utilizzazione cosciente e sostenibile delle risorse. Tale modernità, benché affondi le proprie radici nella cultura delle diverse realtà aziendali del “territorio delle lame”, non può prescindere dall’acquisizione di nuove competenze al fine di essere al passo con le esigenze del territorio e dei mercati. Le fonti di competenze che il Bio-distretto intende valorizzare sono quelle provenienti dal mondo della ricerca e quelle delle diverse professionalità impegnate sul territorio. Per valorizzare al massimo tali acquisizioni, si intende promuovere lo scambio di competenze acquisite tra le diverse realtà aziendali.

Principio della premialità
Tra i principi fondanti del Bio-distretto, troviamo la volontà di proteggere e valorizzare le risorse ambientali e paesaggistiche del territorio dei comuni di Bitonto e Ruvo di Puglia. Le aziende agricole sono ritenute i principali attori di questo processo. Ad esse è assegnato un mandato peculiare che è quello di trasformare le risorse naturali in alimenti e servizi per le comunità. Il Bio-distretto delle Lame ritiene importante dare visibilità, premialità e priorità alle aziende “virtuose e moderne” cioè quelle che investono capitali ed energie per l’utilizzazione sostenibile delle risorse ambientali e paesaggistiche.

Collaborazione tra gli agricoltori
Il Bio-distretto delle Lame è concepito anche come un “patto” tra diversi soggetti. In tale visione, è fondamentale la collaborazione tra gli agricoltori, principali protagonisti di tale patto. Possono essere individuate diverse modalità e diversi livelli di collaborazione; tra questi, si ritiene opportuno soprattutto valorizzare lo scambio di visioni e di esperienze, oltre che l’organizzazione di focus su problematiche di specifica rilevanza per le aziende agricole dell’ambito territoriale nord-barese/murgiano.

Sviluppo delle relazioni
Il Bio-distretto è un potente strumento per mettere in rete l’agricoltura del “territorio delle lame” con gli altri settori economici. Si ritiene fondamentale, pertanto, promuovere la collaborazione soprattutto per costruire operazioni di marketing e di promozione culturale che presentino il territorio nel suo complesso, superando quindi ogni forma di settorializzazione.

Collegamento con gli enti pubblici
Una delle principali novità che il Bio-distretto introduce è quella che le amministrazioni comunali (in questo caso i Comuni di Bitonto e Ruvo di Puglia) sono parte integrante, inscindibile e imprescindibile del processo di gestione sostenibile delle risorse. Pertanto, sono previste azioni specifiche finalizzate a potenziare il ruolo dell’Amministrazione comunale rispetto allo sviluppo del settore agricolo. Inoltre la Regione e i Ministeri sono sedi importanti nei quali si producono le informazioni e le direttive utili alla corretta pianificazione aziendale. Il Distretto si propone di facilitare l’accesso a tali informazioni.

Rispetto dell’ambiente
Una delle strategie fondanti del Bio-distretto delle Lame è il rispetto delle risorse ambientali. Tra queste  vengono individuate l’acqua, l’aria e il suolo in quanto elementi direttamente coinvolti nei processi produttivi. Per quanto riguarda il suolo, in particolare, ci riferiamo alla Comunicazione UE (Bruxelles, 16.4.2002 ) “Verso una strategia tematica per la protezione del suolo”, in quanto essa sintetizza perfettamente i motivi per i quali è importante proteggere tale risorsa: <……Il suolo assicura una serie di funzioni chiave dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale che sono indispensabili per la vita…>. Altri concetti fondamentali nelle strategie del Bio-distretto sono quello di Biodiversità e Geodiversità, tenuto conto delle peculiarità del territorio solcato dalle lame. Per Biodiversità si intende “la variabilità tra gli organismi viventi e i complessi ecologici dei quali sono parte (sistemi terrestri, marini e altri sistemi acquatici); annoverando la diversità delle specie, tra le specie e degli ecosistemi”. Essa, per la Comunità del Bio-distretto, ha “valore intrinseco” e cioè indipendente dall’uso che se può fare; rende un servizio all’integrità degli agroecosistemi e quindi al benessere delle popolazioni. In quanto tale, la biodiversità è la misura della sostenibilità con la quale vengono utilizzate le risorse del territorio. La geodiversità del territorio è intesa come “la varietà degli ambienti geologici, delle componenti, dei fenomeni e dei processi che li costituiscono e che si esplica nella varietà delle forme rocciose, dei minerali, dei fossili e dei suoli che forniscono l’intelaiatura per la vita sulla terra”. La geodiversità produce anche biodiversità e, pertanto, essa rappresenta una risorsa prioritaria da difendere.

Rispetto del paesaggio
Il Bio-distretto delle Lame fa riferimento alla Convenzione europea del Paesaggio, adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a Strasburgo il 19 luglio 2000. In essa è contenuta la definizione di paesaggio a cui ci riferiamo: . L’agricoltura produce paesaggio e, quindi, rappresenta un potente strumento per conferire ad esso aspetto e carattere, per preservare le emergenze storiche ed architettoniche e per permettere alle popolazioni la fruizione del paesaggio.

Gestione dei rifiuti
La consapevolezza del minimo impatto sull’ambiente dei cicli di produzione e consumo è uno dei concetti alla base della costituzione del Bio-distretto. Il nostro obiettivo è orientare la comunità dei cittadini e degli attori economici verso la produzione del minor quantitativo di rifiuti possibile e la massimizzazione delle azioni di riciclo. I dettagli sono contenuti nella scheda.

Agricoltura sociale
L’Agricoltura Sociale è un insieme di pratiche finalizzate a rivitalizzare la comunità locale mediante l’utilizzo delle risorse agricole e la creazione di ambienti di vita capaci di promuovere e far crescere le persone e l’intera comunità. Per raggiungere tali obiettivi è indispensabile che le aziende agricole che ne hanno capacità investano in tale direzione, recuperando la valenza sociale del lavoro contadino. Nell’ottica dello sviluppo rurale, l’agricoltura diventa così luogo in cui spazi (Fattorie Sociali/Didattiche) e coltivazioni sono pensati e realizzati anche per l’accoglienza di soggetti appartenenti alle fasce più deboli a fini educativi, terapeutici, riabilitativi e di inserimento socio-lavorativo di persone che vivono svantaggi. Il Bio-distretto delle Lame ha l’obiettivo di promuovere un sistema di connessioni tra le aziende agricole e i soggetti del mondo socio-culturale, turistico ed educativo e con l’utilizzo di opportunità creative far conoscere a cittadini di tutte le età, locali e non, le attività, i processi e i prodotti del mondo contadino.

Cultura rurale
La cultura rurale è sempre stata rigorosamente patrimonio degli addetti ai lavori. Il lavoro degli agricoltori, nell’immaginario collettivo, è associato all’idea di fatica senza fine non adeguatamente riconosciuta e ripagata. Storicamente l’approccio più diffuso è stato prevalentemente produttivistico a scapito dello sviluppo di un rapporto osmotico con il territorio. I giovani hanno quindi preferito allontanarsene e cercare opportunità e modelli di vita e culturali urbani. Le più recenti sensibilità al rispetto e alla valorizzazione delle risorse locali e le nuove tecnologie stanno introducendo reali possibilità di cambiamento rispetto alla visione comune dell’attività agricola. È ora possibile provare a coniugare i saperi dell’attività agricola tradizionale con approcci più moderni che ne prefigurino l’evoluzione e la valorizzazione. Questo permetterà la condivisione dei valori e dell’importanza della cultura contadina e la rigenerazione della dimensione comunitaria del mondo contadino.