Il biodistretto sorge su una posizione geografica particolare: un’area intermedia, solcata da orli calcarei, tra i rilievi interni della Murgia e la fascia costiera Adriatica. I centri abitati, sorti in posizioni dominanti su entrambe le direzioni, diventano punti di osservazione privilegiati per scorgere gli elementi fondamentali del paesaggio.

Quest’ultimo è una perfetta sintesi dell’interazione tra gli elementi fisici (clima, geomorfologia, etc.) e culturali del territorio (distribuzione delle colture vegetali, infrastrutture, etc.) frutto di una sinergia e combinazione millenaria di processi naturali ed antropici.

L’ulivo rappresenta uno dei caratteri più identitari del territorio. Essenza dell’economia, del paesaggio e della cultura locale, gli ulivi si estendono a perdita d’occhio coprendo quasi integralmente le superfici agricole, soprattutto verso settentrione tra i centri abitati e la costa. Con il suo esteso apparato radicale e la resistente struttura fogliare, l’ulivo riesce a crescere in ambienti caratterizzati da scarse precipitazioni con estati aride e calde. Casedde, grandi casali, opifici e case padronali punteggiano le distese d’ulivi testimoniando la forte vocazione agricola dell’economia locale.

Volgendo lo sguardo verso sud dalle torri e balconi più alti dei centri storici è possibile scorgere le sommità dell’altopiano murgiano. In quest’area intermedia in cui si estendono gli agri dei comuni, il paesaggio si sviluppa in tre aree distinte.

La prima comincia a ridosso dei centri abitati dove troviamo un primo ampio avvallamento: il graben delle Murge Basse. Qui il suolo e’ profondo, facilmente lavorabile, favorendo la crescita di vigneti e frutteti oltre agli onnipresenti ulivi. L’affiorare di sabbie e resti di gusci testimonia che in un passato recente, geologicamente parlando, il mare copriva queste terre. La presenza dell’acqua oggi riemerge in diverse falde idriche superficiali ma di discreta dimensione, come ci ricordano i toponimi La Rena, La Pozza e Le Fontane.

La seconda area paesaggistica consiste nei rilievi calcarei che s’innalzano verso l’entroterra parallelamente al graben delle Murgie Basse.  la presenza di questi calcarei compatti emerge anche negli elementi antropici dai numerosi e tipici muretti in pietra utilizzati come confini, recinzioni, specchie, casette e terrazzamenti, a testimonianza di una stretta e armoniosa relazione tra uomo e natura.

Superate le colline calcaree, s’avanza la terza grande area paesaggistica con un secondo grande avvallamento parallelo al primo: il graben delle Murge Alte che da Canosa si estende sino a Fasano. Come il primo graben, anche questo avvallamento è colmo di suolo ricco e profondo ideale per le vigne. Il suo peculiare microclima determinato dalla combinazione di aridità, insolazioni ed una specifica chimica del suolo, genera condizioni perfette per lo sviluppo di uve selezionate per la produzione di vini di qualità. Aree rappresentative sono le contrade Le Matine e San Magno.

In questa zona la mano dell’uomo è meno evidente, ma riaffiora nella presenza di acque superficiali legate ad antichi resti di piccoli insediamenti, e con il percorso erboso di un grande tratturo utilizzato per la transumanza delle greggi che per secoli ha tracciato questa valle collegando jazzi, poste e riposti.
Questo paesaggio e’ incorniciato da una ristretta fascia boschiva, sviluppatasi grazie ad un grande versante calcareo che ha impedito la coltivazione ed anzi reso necessario un rimboschimento per prevenire l’alluvionamento dei terreni a valle e l’erosione del suolo.

Infine, a ridosso della fascia boschiva e a monte della scarpata, a 400 metri sul livello del mare, si apre il tipico paesaggio murgiano. L’Alta Murgia può essere considerata un’isola climatica, per i suoi caratteri geografici (accentuata ventilazione, inverni rigidi ed estati secche), e un’isola paesaggistica, considerato il netto contrasto con il paesaggio della fossa Bradanica (a Sud-Ovest) e delle piana litoranea (a Nord-Est).